la cariera del mangaka
la carriera del manga
il manga in europa
il mangaka
Nella lingua giapponese la parola mangaka è formata da tre caratteri cinesi,
漫画 (manga) e 家 (-ka).
I primi due ideogrammi rappresentano la parola manga utilizzata anche in Italia ed in molti altri stati, mentre l'ultimo ideogramma è un suffisso onorifico che indica l'essere esperto (in questo caso riferito ai manga)
mangaka = esperto nei manga
Le caratteristiche stilistiche dei manga possono provocare nel lettore alcune incertezze nella classificazione del genere. Tendenzialmente in Europa si identifica il fumetto con una produzione per bambini e ragazzi (esistono naturalmente fumetti cosiddetti "d'autore", dedicati a un pubblico più maturo, ma sono facilmente riconoscibili). I manga, con le loro figure dai tratti spesso infantili, suscitano inizialmente una certa confusione.
漫画 (manga) e 家 (-ka).
I primi due ideogrammi rappresentano la parola manga utilizzata anche in Italia ed in molti altri stati, mentre l'ultimo ideogramma è un suffisso onorifico che indica l'essere esperto (in questo caso riferito ai manga)
mangaka = esperto nei manga
Le caratteristiche stilistiche dei manga possono provocare nel lettore alcune incertezze nella classificazione del genere. Tendenzialmente in Europa si identifica il fumetto con una produzione per bambini e ragazzi (esistono naturalmente fumetti cosiddetti "d'autore", dedicati a un pubblico più maturo, ma sono facilmente riconoscibili). I manga, con le loro figure dai tratti spesso infantili, suscitano inizialmente una certa confusione.
il lavoro del maga
Il mangaka si occupa naturalmente della creazione del manga, ma si concentra sulle prime fasi, ossia sul disegno delle tavole e la scrittura della sceneggiatura. Sono i suoi assistenti che "finiscono" il manga occupandosi delle chine, degli sfondi e della colorazione delle parti nere delle tavole. Certo, non mancano mangaka che fanno tutto da soli (soprattutto gli esordienti), ma data la mole di lavoro, i mangaka che se lo possono permettere utilizzano sempre assistenti. E tra l'altro molti mangaka hanno iniziato la loro carriera proprio facendo da assistente ad altri mangaka, come nel caso di Wataru Yoshizumi che fu assistente di Ai Yazawa.
Non va poi dimenticato l'importante aiuto che riceve il mangaka dal suo editor. Infatti un manga non nasce solo dalla mente del mangaka, ma anche da quella dell'editor: i due si trovano periodicamente per discutere della storia, dei personaggi, dagli eventi che vanno inseriti, delle idee per un nuovo manga, ecc... in sostanza l'editor è colui che guida il mangaka nel suo lavoro, consigliandolo sulle idee migliori per far funzionare il manga.
la cariera del mangaka
Solitamente i mangaka sono ragazzi delle medie o superiori che disegnano da anni e che iniziano a pubblicare i loro primi lavori proprio mentre frequentano la scuola. Di solito l'iter per diventare mangaka è quello di pubblicare i primi lavori nelle doujinshi, ossia riviste pubblicate in proprio che riprendono personaggi e manga famosi. Le doujinshi sono sostanzialmente delle riviste in cui vengono pubblicati capitoli extra di manga noti, capitoli totalmente inventati da mangaka esordienti. Un po' come avviene da noi con le fan fictions.
Quindi il primo passo è quello di pubblicare doujinshi, successivamente i mangaka che vogliono sfondare, inviano alle riviste manga più famose i propri lavori (principalmente one-shot, ossia capitoli autoconclusivi) per partecipare ai numerosi concorsi che le riviste organizzano proprio per scovare nuovi mangaka. Poi questi one-shot vengono pubblicati su numeri speciali delle riviste, e quelli che riscuotono maggior successo diventano manga veri e propri, segnando così l'inizio della carriera del mangaka.
io sn ancora un semplice ragazzo ke cerca di diventare mangaka...
in europa ci sn molte occasioni..
il manga in europa
Dal Giappone all’Europa, e ritorno. Cresciuta a colpi di cartoni animati nipponici (i mitici Candy Candy & co.) negli anni Ottanta e di manga (storie a fumetti) dai Novanta ad oggi, la generazione dei trentenni europei restituisce il favore al Sol Levante. E inventa un genere tutto suo, talmente nuovo da non avere ancora un nome che lo identifichi. Chiamatelo manga occidentale, manga europeo o euromanga. Il concetto non cambia: i popolari albi a fumetti, quelli da leggere al rovescio, ora vengono realizzati anche nel Vecchio continente da giovani autori. Senza gli occhi a mandorla, però. Certo, il fenomeno è appena all’inizio. Ma l’esperimento è interessante: ci si può impossessare di un genere culturale straniero, rielaborarlo e farlo diventare un concept originale, al punto da riuscire a esportarlo come tale nel suo Paese d’origine?
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