di recente è uscito un interessante articolo sulla storia del famoso mangaka Masashi Kishimoto, l’autore come tutti ben sappiamo, di Naruto.
Ricca ed interessante questa ricerca ci spiega molti perchèdel manga che, come vedremo, in alcuni tratti rispecchia le caratteristiche dell’autobiografia. Non mi resta che cedere la parola alla redazione di Planet Manga!
“Con la news odierna vogliamo spendere due parole su uno dei mangaka più popolari della nostra epoca, l’autore di un fenomeno di culto mediatico senza precedenti quale è stato e continua a essere Naruto.
Masashi Kishimoto nasce a Okayama nel 1974, e dimostra sin dall’infanzia una curiosità e un talento innato per il disegno. Lo stile che più lo attrae da bambino è quello morbido e pulito di Doraemon e Dr. Slump&Arale, ma presto comincia ad appassionarsi anche alla ricchezza di dettaglio di serie come Mobile Suit Gundam. Non ci vuole molto perché il giovane capisca che la sua passione per i manga non era semplicemente un hobby, ma una disposizione naturale.
Katsuhiro Otomo fu forse l’autore i cui lavori lo colpirono più profondamente, ma fu anche colui che gli fece comprendere che la grandezza non sarebbe arrivata imitando le opere degli altri: c’era bisogno di creare qualcosa di originale e mai realizzato prima.
La carriera giovanile di Kishimoto fu caratterizzata da grandi fallimenti e da molte bocciature: furono lo stesso padre e il fratello a stroncare in più di un’occasione con sincere critiche il lavoro del giovane Masashi, caratterizzato inizialmente da piccole storielle di 30 pagine che non avrebbero mai trovato spazio di fronte a manga molto più articolati. Ma questo, come spesso capita di leggere in NARUTO, fu per lui solo uno stimolo a un miglioramento costante e progressivo. E infine arrivarono anche i primi premi, come l’Hot Steps, ottenuto con il mangaKarakuri, realizzato da Masashi ai tempi in cui frequentava una scuola di specializzazione artistica.
Il primo vero manga di Kishimoto è anche il suo grande capolavoro: nel 1999 esordisce Naruto, che nel giro di qualche anno conquista non solo il Giappone, ma anche il resto del mondo e l’Italia, dove giunge nel 2003. In una passata intervista al L.A. Times, Kishimoto spiegava che il successo del suo manga era probabilmente da rintracciarsi nel senso di empatia che Naruto riusciva a suscitare nel lettore: il suo senso di inferiorità rispetto agli altri ninja, ben più abili e dotati di lui almeno all’inizio, lo rendeva teso in una costante volontà di migliorare, di farcela, di riuscire a eguagliare gli altri, rendendolo molto diverso da altri eroi cartacei. E ovviamente, spiega, in questa caratterizzazione non poteva che esserci una piccola nota autobiografica.”
A questo punto del manga mi chiedo se Masashi abbia un conflitto ancora irrisolto col proprio cellulare. Magari da piccolo si è schiantato contro una cabina telefonica e da allora la comunicazione ha assunto un’accezione negativa per lui o del tutto distruttiva, mah. Comunque sia continua così Kishi!
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